Che cos’è l’Alzheimer

Una guida pratica e rispettosa su che cos’è la malattia di Alzheimer, perché è così grave e quanto sia complesso per i familiari offrire supporto quotidiano.


Definizione in breve

L’Alzheimer è la forma più comune di demenza, una malattia neurodegenerativa progressiva che compromette memoria, linguaggio, orientamento e autonomia nelle attività quotidiane. Colpisce soprattutto dopo i 65 anni, ma può esordire anche prima.

Confronto cervello normale e Alzheimer - PET SCAN encefalo
Confronto visivo dell’atrofia cerebrale ai diversi stadi della malattia

Segnali precoci da non ignorare

  • Dimenticanze frequenti di eventi recenti.
  • Difficoltà nel linguaggio o nello svolgere attività quotidiane.
  • Disorientamento, cambi d’umore e perdita di interesse.

Perché è una malattia così grave

L’Alzheimer provoca la morte progressiva dei neuroni e la perdita delle connessioni sinaptiche. Nel cervello si osservano placche di beta-amiloide e grovigli di proteina tau, alterazioni che portano alla perdita di memoria, linguaggio e autonomia.

Illustrazione placche amiloidi e grovigli di tau
Placche amiloidi e grovigli di tau (Fonte: Alzheimer’s Research UK)

Non esiste una cura risolutiva: le terapie disponibili sono sintomatiche e mirano a rallentare il declino o a gestire i disturbi comportamentali. L’impatto personale e familiare è quindi enorme.


Diagnosi e decorso

La diagnosi si basa su test cognitivi, esami del sangue e immagini cerebrali (RM, PET). L’aspettativa di vita media varia da 3 a 9 anni dopo la diagnosi, e la progressione può essere più o meno rapida da individuo a individuo.

RM cervello con Alzheimer vs cervello sano
Immagini RM: atrofia dei lobi temporali mediali nell’Alzheimer rispetto a un cervello sano (Fonte: MDPI, Int. J. Mol. Sci. 2021)

Perché è difficile per i familiari assistere il malato

Carico fisico e pratico

  • Assistenza costante per igiene, alimentazione, sicurezza domestica.
  • Vigilanza diurna e notturna, con conseguente stanchezza cronica.
  • Possibile esaurimento fisico ed emotivo per il caregiver.

Carico emotivo e psicologico

  • Dolore nel vedere il deterioramento cognitivo della persona amata.
  • Ansia, senso di colpa, isolamento e difficoltà nelle relazioni.

Impatto economico e sociale

  • Costi per assistenza professionale o strutture diurne.
  • Riduzione del reddito per chi deve dedicarsi alla cura.
  • Iter burocratici complessi per ottenere supporti e agevolazioni.

Consigli utili:

  • Mantieni una routine stabile e un ambiente sicuro.
  • Comunica con tono calmo e frasi semplici.
  • Cerca supporto: gruppi di aiuto, centri diurni, professionisti formati.

Dove trovare aiuto

  • Medico di base o Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze (CDCD) della tua ASL.
  • Associazioni locali e gruppi di supporto ai caregiver.
  • Contattaci, ti Sapremo Aiutare

Articolo rielaborato e ampliato da fonti AFMA Savona. Non sostituisce il parere medico: per dubbi o diagnosi, rivolgiti al tuo medico o a un centro specializzato.